Nella storia di Haiti è il tifone più violento degli ultimi 50 anni. A causa delle vie di comunicazione interrotte, si avevano solo notizie frammentarie sulla situazione nella regione in cui Azione Quaresimale sostiene dei progetti. Nel frattempo alcune strade importanti sono state rese di nuovo agibili e ora è possibile prestare aiuto.
Sono passate due settimane dal passaggio di “Matthew”, che con venti di intensità molto elevata (forza 5 sulla scala Beaufort), hanno spazzato le coste del sud dell’isola. L’uragano ha lasciato dietro di sé morte e distruzione. Lentamente si sta delineando il quadro della situazione. La caduta di alberi e le strade inagibili avevano impedito per diversi giorni l’accesso a numerosi comuni. Nel sud dell’isola inoltre, la regione più duramente colpita, anche le vie di comunicazione sono state a lungo interrotte.
Quasi 8500 case rase al suolo
A poco a poco, grazie anche all’aiuto da parte della Repubblica Dominicana, si stanno riparando le strade, oppure liberandole dai detriti e dai rami caduti. A Tiburon e Chardonnières, i due comuni in cui opera Azione Quaresimale, l’immagine che si presenta è quella di una devastazione massiccia. Il bilancio è tragico: 158 vittime, 1937 feriti, 9635 case allagate e danneggiate, di cui 8423 completamente distrutte. Pure rovinate o andate completamente distrutte anche 65 scuole. Innumerevoli famiglie di pescatori hanno perso le loro attrezzature di pesca, mentre le famiglie di contadini che coltivano piante di acagiù hanno perso le infrastrutture per l’immagazzinamento e la lavorazione delle noci di acagiù.
Azione Quaresimale offre aiuto con sementi e infrastrutture
Ora si tratta di ripristinare al più presto la capacità di coltivare nuovamente. Le famiglie di agricoltori necessitano di nuove sementi per i prossimi due cicli di coltivazione, anche perché la prossima semina è prevista già per dicembre. Dalla distruzione può tuttavia nascere qualcosa di nuovo e sostenibile: assieme alle nostre organizzazioni partner di progetto, i campi saranno bonificati e alle famiglie contadine saranno insegnati metodi di coltivazione biologica. A breve termine le famiglie sia di pescatori, sia di contadini colpite dal passaggio dell’uragano, saranno sostenute nel lavoro di ricostruzione.