Un nuovo forte terremoto si è verificato nel sud di Haiti
Il 14 agosto alle 8.30 del mattino, ora locale, un forte terremoto ha colpito il sud di Haiti. Di magnitudo 7.2, questo terremoto è stato della stessa intensità di quello del 2010, che aveva distrutto la capitale e i suoi dintorni, ma, questa volta, è il sud del paese ad essere stato toccato: una regione che stava ancora recuperando i danni dell’uragano Matthew dell’anno 2016.
Le perdite umane e i danni materiali di questo nuovo sisma sono importanti e il bilancio è solo provvisorio. Le regioni toccate sono molto periferiche e a volte estremamente difficili da raggiungere. Anche alcune grandi città, come Jérémie e Les Cayes, sono state toccate dal sisma, ma è la disperazione delle popolazioni rurali, disperse nelle montagne, senza strade d’accesso e pochi mezzi di comunicazione ad essere manifesta. Il terremoto ha colpito durante la stagione dei cicloni e le forti piogge e le raffiche di vento di un successivo uragano potrebbero considerevolmente aggravare la situazione delle oltre 15 000 famiglie ormai senza casa.
La situazione è confusa, ma le ultime crisi umanitarie sembrano aver fatto scuola. Nonostante ci siano molti altri dossier urgenti, il governo ha subito coordinato gli interventi necessari e, per il momento, anche l’aiuto umanitario.
Azione Quaresimale punta sulla prevenzione
Raggruppate nel nord-ovest del paese, le zone d’intervento e le organizzazioni partner di progetto del programma Haiti di Azione Quaresimale sono state risparmiate da questa catastrofe. L’ampiezza dei danni causati dal sisma è tuttavia riconducibile a una politica troppo centralizzata, che dimentica gli investimenti nelle regioni periferiche e che esclude le popolazioni dalla partecipazione al processo di sviluppo, che è soprattutto importante quando il governo e l’amministrazione non hanno le capacità di rispondere a un’urgenza di tali dimensioni.
Azione Quaresimale continua a sostenere le sue organizzazioni partner di progetto nelle loro procedure per rendere autonome le comunità rurali nel condurre una vita degna e nel proteggersi dagli effetti dei mutamenti climatici, contribuendo alla creazione della resilienza dei destinatari. L’obiettivo è di permettere loro di soddisfare i propri bisogni anche in assenza di sostegno statale.
Situazione politica incerta
Dal 2018, Haiti si trova in una crisi politica e sociale acuta. Alcuni gruppi armati controllano una gran parte dei quartieri periferici della capitale, in particolare l’uscita sud, rendendo difficile l’approvvigionamento delle regioni. L’assassinio del presidente Jovenel Moïse nella sua residenza il 7 luglio scorso è un fattore d’instabilità, che va ad aggiungersi alla lunga lista delle preoccupazioni affrontate dalla popolazione haitiana e che indebolisce ancor più le istituzioni e rallenta il servizio alle popolazioni.