In un comunicato stampa odierno il Comitato a sostegno dell’Iniziativa per multinazionali responsabili ha annunciato che il Consiglio degli Stati si è arreso oggi alla lobby delle multinazionali. «Con l’approvazione della mozione d’ordine Noser, la decisione sul controprogetto indiretto all’Iniziativa per multinazionali responsabili è stata rinviata». Il Comitato d’iniziativa critica con forza questa manovra elettorale.
Dopo due anni, 19 riunioni di commissione e due chiare adozioni da parte del Consiglio nazionale, il Consiglio degli Stati aveva oggi la possibilità di adottare un compromesso ampiamente condiviso. Questo compromesso avrebbe sì indebolito l’Iniziativa per multinazionali responsabili, ma avrebbe permesso di stabilire delle norme chiare contro le peggiori violazioni dei diritti umani commesse dalle multinazionali.
Alla vigilia del dibattito odierno, nello spazio di appena 40 ore, più di 50.000 persone hanno firmato una lettera di protesta contro la tattica dilatoria del consigliere agli Stati Ruedi Noser. Dick Marty, copresidente del comitato d’iniziativa, ha commentato: «Con la decisione odierna è chiaro che la maggioranza del Consiglio degli Stati non vuole un compromesso e cerca sempre nuove scuse. Questo danneggia la credibilità della politica».
Il disegno di legge del Consiglio federale sull’obbligo minimo per le multinazionali di pubblicare un rapporto, usato come pretesto per rinviare la discussione, è del tutto insufficiente e costituisce un semplice alibi. Questa promessa non è nuova: dal 2014, a intervalli regolari, il Consiglio federale annuncia che elaborerà un disegno di legge in tal senso.
Nel frattempo il sostegno all’Iniziativa per multinazionali responsabili continua a crescere. Oltre alle 114 organizzazioni della società civile, l’Iniziativa può contare sull’appoggio di un comitato dell’economia composto da oltre 140 imprenditori, dalle Chiese cattolica e protestante e di molti altri attori ecclesiastici, di un nuovo “Comitato borghese per le multinazionali responsabili” appena costituito, e da migliaia di cittadini riuniti in 250 comitati locali. Gli iniziativisti rimangono fiduciosi in vista di una campagna di votazione e mantengono con determinazione il proprio impegno a favore dell’Iniziativa.
Qui è possibile leggere la versione integrale del comunicato stampa.