Lugano, 10 settembre 2019 – Riciclaggio, arricchimento illegale e formazione di un'organizzazione criminale: queste le accuse formulate dal governo colombiano contro il fornitore d'oro C.I.J. Gutiérrez, che hanno portato all'arresto di alti dirigenti dell’azienda. Ma ancor più inquietante: fra il 2009 e il 2018 la raffineria svizzera Argor Heraeus di Mendrisio ha acquistato da 5 a 9 tonnellate d'oro all'anno dal commerciante colombiano. Questa è un'ulteriore prova dell'urgenza dell'Iniziativa per multinazionali responsabili, sulla quale il Consiglio degli Stati deciderà nuovamente alla fine di settembre.
La responsabilità sociale delle imprese va sostenuta
Stando al proprio codice di condotta, Argor Heraeus, attribuisce molta importanza alla lotta contro la concorrenza sleale, la corruzione, il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo; inoltre la tutela dell’ambiente e l’uso attento delle risorse naturali fanno parte dei loro principi. Il loro sito web afferma poi che il rispetto dei diritti umani universali è uno dei loro valori fondamentali. Ma come possono i responsabili di Argor Heraeus garantire di non importare oro illegale se lo acquistano da una fonte dubbia, i cui dirigenti sono stati arrestati?
Già nel suo rapporto “Commercio di oro prodotto in violazione dei diritti umani” del novembre 2018 il Consiglio federale non escludeva «la possibilità che dell’oro estratto in violazione dei diritti umani sia importato in Svizzera». Tuttavia il Governo svizzero continua a fare affidamento su misure di carattere volontario da parte delle imprese. Va criticata anche la mancanza di coerenza politica della Svizzera: da un lato si sostiene la promozione della pace in Colombia, mentre dall’altro si rifiuta di introdurre l’obbligo di dovuta diligenza, che renderebbe più difficile il finanziamento dei gruppi armati.
Azione Quaresimale e il Gruppo di lavoro Svizzera-Colombia (ask!) invitano Argor Heraeus ad effettuare controlli minuziosi sulle sue relazioni commerciali, a renderle trasparenti e ad adottare misure efficaci per prevenire le violazioni dei diritti umani e la distruzione dell’ambiente. Gli abusi commessi in Colombia dimostrano con urgenza che a tal fine sono necessarie regole vincolanti, come richiesto dall’Iniziativa per multinazionali responsabili.
Ulteriori informazioni:
In tedesco
Daniel Hostettler, responsabile programmi internazionali presso Azione Quaresimale, mail, 041 227 59 41 / 079 862 43 91
Stephan Suhner, segretario di ask!, mail, 079 409 10 12
In francese
François Mercier, responsabile Materie prime e diritti umani, Azione Quaresimale, mail, 041 227 59 79 / 078 657 12 03