Nel corso di una commemorazione ai piedi del ghiacciaio del Trient, più di 200 persone oggi hanno commemorato i 500 ghiacciai già scomparsi in Svizzera. La cerimonia è stata anche un invito ai parlamentari ad adottare misure forti ed efficaci a settembre per ridurre le emissioni di CO₂. L’evento è stato organizzato dall’Alleanza per il clima, insieme a Azione Quaresimale e a numerose organizzazioni di cooperazione allo sviluppo e di difesa dell’ambiente, e si è concluso con la musica e la benedizione del ghiacciaio.
Il consigliere comunale di Trient (VS), Olivier Couach, osserva il ghiacciaio del Trient da molti anni. Ha dichiarato che il ghiacciaio si è ritirato di 1000 metri dall’inizio dell’era industriale, durante l’evento organizzato dall’Alleanza climatica, Sacrificio quaresimale, il Collettivo svizzero BreakFree, Pane per tutti e l’Iniziativa per i ghiacciai. In Svizzera, negli ultimi anni sono già scomparsi più di 500 piccoli ghiacciai. E se non si fa nulla per arginare l’aumento delle temperature, l’imponente ghiacciaio del Trient potrebbe scomparire entro il 2100.
Ma il cambiamento climatico minaccia anche la civiltà umana, così come la conosciamo noi, in Svizzera e nel mondo. Sono e saranno soprattutto le popolazioni più vulnerabili dei paesi del Sud ad essere maggiormente colpite, come ha spiegato César Murangira, di origini ruandesi: “Le piogge stanno diventando episodiche e violente, causando la distruzione di case, strade e raccolti.” Molti agricoltori del Sud sono duramente colpiti dal cambiamento climatico e non hanno i mezzi per affrontarlo. “La giustizia climatica richiede che i Paesi del Nord non solo riducano le loro emissioni, ma sostengano finanziariamente le popolazioni del Sud per adattarsi al cambiamento climatico”, come ci ha ricordato Yvan Maillard Ardenti di Pane per tutti.
Bernd Nilles non ha esitato a ricordare le parole di Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’: «Papa Francesco chiede a tutti gli abitanti del nostro pianeta: “Sentite il grido dei poveri e della Terra?” Nel mio lavoro quotidiano presso Azione Quaresimale, cerco di ascoltare il grido dei poveri. Oggi sono qui con voi per ascoltare il grido della Terra, del ghiacciaio del Trient, di tutti i ghiacciai della Svizzera che rischiano di scomparire».
Il direttore di Azione Quaresimale ha inoltre sottolineato che «lo scioglimento del ghiacciaio del Trient non è né un incidente né una catastrofe naturale. È il risultato del nostro stile di vita, dei nostri consumi, della nostra produzione e del nostro modello economico. Questa perdita è la conseguenza di una politica che da 50 anni cerca di ignorare la crisi climatica. Già negli anni Settanta la comunità scientifica aveva previsto che saremmo arrivati a questo punto oggi. Abbiamo una grande responsabilità nella gestione di questa crisi e dobbiamo essere solidali con chi soffre di più. Questo è l’unico modo per ottenere la giustizia climatica».