Situazione sicurezza ad Haiti

«A volte rinuncio alle visite perché è troppo rischioso»

29.01.2024

Nonostante la situazione di sicurezza a tratti precaria che regna ad Haiti, Azione Quaresimale continua a operare nella regione. Il nostro coordinatore locale sottolinea la particolare
importanza delle attività di progetto proprio a causa di queste difficoltà.

Un’intervista con J. V.*, coordinatore di Azione Quaresimale ad Haiti
Testo: Ralf Kaminski, redattore presso Azione Quaresimale

Come stanno proseguendo i progetti di Azione Quaresimale
ad Haiti?

Finora bene. Attraverso l’utilizzo di tecniche agroecologiche e la
formazione di gruppi di risparmio solidale, rafforziamo la sicurezza
alimentare, la situazione finanziaria e l’autostima nelle comunità
rurali. Complessivamente ne beneficiano 20’000 persone. Questo è
possibile solo perché nelle aree rurali la situazione di sicurezza è
ancora relativamente stabile.

Perché di solito non è così?

Esatto. Da quando ho iniziato a svolgere questo lavoro nel 2019,
nel bel mezzo di una crisi politica, la situazione si è piuttosto
deteriorata.

A cosa è dovuta questa crisi?

La crisi attuale è stata innescata da una rivolta popolare contro un
governo corrotto. Tuttavia, nel frattempo, bande armate fino ai
denti hanno bloccato le proteste e stanno diffondendo impunemente
il terrore nell’area metropolitana di Port-au-Prince, con gravi
conseguenze sulla mobilità.

Per esempio?

Non si dovrebbe lasciare la città senza prima verificare la situazione
di sicurezza attuale sia nel luogo di destinazione sia lungo il
percorso. Mi informo attraverso vari gruppi su WhatsApp, mi tengo
in contatto con le persone sul posto e ascolto la radio. E spesso
devo rinunciare a effettuare le visite perché la situazione è troppo
rischiosa. In molti casi, la soluzione migliore è prendere l’aereo
per una parte del tragitto e poi proseguire in auto.

Cosa fanno queste bande?

Bloccano le strade e richiedono denaro per poter proseguire il
viaggio. Si verificano regolarmente anche dei sequestri; nel 2023 ne
sono stati registrati più di 900 solo fino a settembre, che hanno
coinvolto anche 63 stranieri. Inoltre, le bande saccheggiano interi
quartieri urbani scacciando la popolazione residente. A causa di
queste violenze, decine di migliaia di persone hanno già dovuto
lasciare le proprie case.

Eine Bäuerin bewirtschaftet ihr agrarökologisches Feld.
La maggior parte dei progetti di Azione Quaresimale ad Haiti si trova nelle zone rurali, dove la situazione della sicurezza è meno tesa.

Questa situazione pregiudica anche l’accesso ai nostri progetti?

La maggior parte di essi si trova in regioni rurali relativamente
sicure, ma per ragioni di sicurezza non ho visitato due organizzazioni
partner nel dipartimento di Artibonite da due anni. Ma questa
situazione di crisi conferisce un valore aggiunto al nostro lavoro:
l’agroecologia aiuta le persone a coltivare autonomamente il cibo
di cui hanno bisogno. E i gruppi di risparmio solidale consentono
loro di accedere a piccoli prestiti. Complicate, invece, risultano
tutte le attività che richiedono un governo funzionante.

Per quest’anno è previsto l’impiego di mille poliziotti stranieri
sotto la supervisione dell’ONU per contrastare le bande
criminali. Questo permetterà di cambiare la situazione?

L’ultima missione di questo genere, conclusasi cinque anni fa, non
ha prodotto risultati evidenti, suscitando quindi una certa diffidenza
nella popolazione. È innegabile che il sostegno armato sia
un fattore fondamentale, considerando che Haiti non dispone di
un esercito e conta meno di 10’000 agenti di polizia per una popolazione
di 12 milioni di abitanti.

La situazione ad Haiti è critica da decenni. Ma dove risiede la
radice del problema?

La debolezza dello Stato è il risultato di sviluppi storici e di infrastrutture
mancanti. L’elite corrotta sfrutta Haiti senza riguardo e
non ha alcun interesse nel lasciare un Paese funzionante alle
generazioni future. Inoltre, i Paesi donatori sono sempre preoccupati
che la situazione possa sfuggire completamente al controllo,
motivo per cui sostengono regimi estremamente corrotti. Un altro
grande problema è la fuga di cervelli: oltre l’80 per cento degli
haitiani laureati vive all’estero.

*A causa della situazione attuale instabile ad Haiti, per questioni di sicurezza omettiamo di indicare il nome della persona.

Agrarökologischer Anbau ermöglicht eine unabhängige Nahrungsmittelversorgung.
Le tecniche agroecologiche consentono alle famiglie di agricoltori di coltivare il proprio cibo.

Ad Haiti, molteplici crisi stanno colpendo la popolazione. L’alimentazione di oltre 3,6 milioni di persone è a rischio. Scopra di più sul nostro lavoro sull’isola.

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