Raffinerie svizzere

Più trasparenza e controlli sull’oro importato

18.10.2023

Da quasi 20 anni la raffineria svizzera ARGOR-HERAEUS importa oro dal Bajo Cauca in Colombia, una regione ad alto rischio di conflitto. Un nuovo studio di Azione Quaresimale dimostra che le comunità interessate non sono adeguatamente consultate e che la raffineria svizzera non fornisce informazioni trasparenti sull’origine dell’oro. Gli standard svizzeri e internazionali sono inadeguati.

Di François Mercier, responsabile Materie prime e diritti umani presso Azione Quaresimale

La Svizzera, fulcro del commercio mondiale dell’oro, raffina quasi un terzo del prezioso metallo estratto a livello mondiale. Dietro questa facciata luccicante, tuttavia, si nascondono questioni cruciali per l’ambiente e i diritti umani nelle regioni di produzione, dove lo Stato è spesso debole. La raffineria ARGOR-HERAEUS di Mendrisio (TI) è uno dei principali operatori del settore in Svizzera. Come altre società analoghe, è soggetta agli standard svizzeri e internazionali che richiedono un dovere di diligenza per garantire un approvvigionamento responsabile dell’oro 

In un nuovo studio, realizzato con l’aiuto del nostro partner IPC (Instituto Popular de Capacitación), Azione Quaresimale ha analizzato le importazioni d’oro di ARGOR-HERAEUS provenienti dal Bajo Cauca in Colombia, una regione segnata da povertà e conflitti. 

Dubbi sull’obbligo di diligenza della raffineria 

Nella regione del Bajo Cauca, l’oro viene estratto dalla società MINEROS sul fiume Nechí. Negli ultimi dieci anni, la maggior parte delle esportazioni di MINEROS è stata destinata ad ARGOR-HERAEUS, il suo più importante partner commerciale. Tuttavia, le comunità interessate da questa attività confermano che essa ha gravi conseguenze per la popolazione locale e l’ambiente, con indennizzi inadeguati per le famiglie sfollate e rotture di dighe che destabilizzano l’ecosistema. Anche le zone umide, vitali per la pesca locale, sono state gravemente colpite, mettendo a rischio la sicurezza alimentare della popolazione che abita nelle vicinanze. Le associazioni di pescatori lamentano da tempo questa situazione.

Secondo gli standard internazionali, le raffinerie devono effettuare visite in loco, consultare le comunità locali e informarsi sulla situazione della sicurezza. Tuttavia, né il nostro partner, né i rappresentanti legali del fiume in cui viene prodotto l’oro, né le associazioni di pescatori che abbiamo consultato hanno avuto alcun contatto con un rappresentante di ARGOR-HERAEUS. Interrogata in merito, la raffineria si rifiuta di divulgare le proprie fonti di informazione o di specificare quali comunità siano state consultate.

Ein Schwimmbagger der Gold aus dem Fluss abbaut.
L'estrazione illegale di oro nel sito di MINEROS sta avendo conseguenze disastrose per la popolazione locale e l'ambiente.

Per una maggiore trasparenza e un’estrazione responsabile dell’oro  

In Svizzera, né le autorità né le principali raffinerie pubblicano informazioni sulla provenienza dell’oro estratto. La nostra ricerca mette in dubbio le misure adottate da ARGOR-HERAEUS per adempiere al suo obbligo di diligenza. Sia la legge svizzera sia gli standard internazionali sono insufficienti per controllare le raffinerie. Di fronte a questa situazione, Azione Quaresimale chiede maggiore trasparenza e controllo. Piuttosto che ritirarsi dalle regioni ad alto rischio, è indispensabile che le raffinerie svizzere, in particolare ARGOR-HERAEUS, applichino rigorosamente gli standard internazionali, garantendo la trasparenza sull’origine dell’oro ed esercitando un maggiore obbligo di diligenza nelle aree ad alto rischio. Coinvolgendo tutte le parti interessate, come i partner commerciali, le autorità e la società civile, possiamo lavorare insieme per garantire un’estrazione responsabile dell’oro e dare un contributo positivo allo sviluppo delle regioni più vulnerabili. Sono in gioco l’ambiente, i diritti umani e il futuro delle popolazioni locali del Bajo Cauca.

Qui può trovare lo studio (in francese).

L'associazione dei "guardiani del fiume", rappresentanti ufficiali del fiume Nechí dal 2019, descrive i danni causati alla popolazione e afferma di non essere mai stata consultata da MINEROS.

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