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A una settimana dall’eruzione del Volcàn de Fuego in Guatemala, si comincia a vedere l’entità dei danni. Anche i progetti di Azione Quaresimale in loco sono stati colpiti.
Un villaggio nel centro del disastro è stato completamente distrutto. In un raggio di 40 chilometri attorno al vulcano, ha piovuto cenere. Finora sono state recuperate più di cento salme mentre almeno 200 persone risultano ancora disperse. Ben 3’300 persone vivono invece in rifugi di fortuna. Importanti strade e ponti sono stati distrutti, molti raccolti sono irrimediabilmente persi e fonti d’acqua e terreni agricoli sommersi dalla cenere.
«Non sappiamo dove andare. Qui ci aiutano e ci danno da mangiare. Non importa quale sarà il domani: essere vivo è la cosa più importante», afferma un sopravvissuto di San Miguel Los Lotes.
Anche le nostre organizzazioni partner a Sacatepéquez e Chimaltenango sono state colpite dall’eruzione vulcanica.
«Le persone che abbiamo visitato sono infinitamente tristi. Molti hanno perso tutto con la pioggia di cenere: membri della famiglia, animali e il loro raccolto. Altri sono in serio pericolo o si trovano di fronte a strade bloccate», afferma José Apolinario Estrada del progetto Komon Mayab’ di Azione Quaresimale.
Azione Quaresimale vuole dare alle sue organizzazioni partner locali ulteriori risorse in modo che le persone possano tornare presto nei loro villaggi e che i campi tornino ad essere coltivabili e produttivi, non solo oggi, ma domani e anche in un lontano futuro, quando l’emergenza e i relativi bisogni immediati causati dall’eruzione vulcanica saranno almeno in parte contenuti.
Prima e dopo
Alcune immagini inviateci dalla nostra coordinatrice in Guatemala, Ines Perez, che mostrano la zona prima e dopo l’eruzione vulcanica (Immagini: Azione Quaresimale).