Giustizia climatica

Diritti umani nella crisi climatica

14.04.2022

Giustizia climatica

Diritti umani nella crisi climatica

Più la crisi climatica dura e più si aggrava, più il danno per l’umanità diventa evidente. A soffrirne maggiormente sono le persone del Sud del mondo, che già soffrono la fame e la cui situazione precaria continuerà a peggiorare. L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) lancia l’allarme: le violazioni dei diritti umani continueranno ad aumentare a causa della crisi climatica. Azione Quaresimale chiede maggiore giustizia climatica.

Un commento di Daniel Hostettler, responsabile programmi internazionali, Azione Quaresimale

I diritti umani sono minacciati

La crisi climatica significa massicce violazioni dei diritti umani per milioni di persone. Il Consiglio dei diritti umani dell’ONU lo ha dichiarato in una risoluzione dell’estate scorsa. Gli effetti di questa situazione, secondo l’ONU, sono un accesso ridotto al cibo e all’acqua potabile, ai servizi sanitari e all’assistenza sociale, all’istruzione, a un alloggio adeguato, ai trasporti e al lavoro. L’ONU elenca tutta una serie di diritti umani la cui attuazione è resa più difficile o impossibile dalla crisi climatica, come per esempio il diritto al cibo, il diritto alla salute o il diritto alla vita.

Il nostro consumo priva le persone dei loro diritti fondamentali
Collegare la crisi climatica ai diritti umani è un passo importante: non bisogna considerare la crisi come una questione morale a cui si può rispondere secondo il proprio punto di vista ideologico, ma affermare chiaramente che il modo in cui gli Stati ricchi e le classi sociali producono e consumano nega i diritti fondamentali di un gran numero di persone. Il Consiglio dei diritti umani dell’ONU chiede quindi una rapida e continua riduzione delle emissioni di gas serra in conformità all’Accordo di Parigi e un adeguato sostegno finanziario ai paesi più poveri per adattarsi al cambiamento climatico.

Giustizia climatica per tutte e tutti
Le misure contro la crisi climatica dovrebbero a loro volta essere valutate per la loro capacità di prevenire ulteriori violazioni dei diritti umani. La crisi climatica non deve ricadere sulle spalle dei più poveri. Le misure per affrontare il cambiamento climatico, dice l’ONU, dovrebbero essere coordinate con lo sviluppo sociale ed economico, in modo integrato, così come previsto dall’approccio della politica di sviluppo di Azione Quaresimale. Solo se le dimensioni sociali ed ecologiche della crisi vengono combinate, si otterrà una giustizia climatica per tutte e tutti. La Svizzera deve inoltre adempiere ai suoi obblighi perché è co-responsabile del cambiamento climatico globale, anche per sostenere i diritti umani.  

La crisi climatica è grave e anche la Svizzera ne è responsabile. Firmi ora la petizione per chiedere alla Consigliera federale Sommaruga di agire!

Sostenga il nostro lavoro per maggiore giustizia climatica.

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