Haiti è conosciuta come l’isola senza alberi. Eppure vanta una ricca tradizione agricola. Azione Quaresimale sostiene gli abitanti nel lavoro di riscoperta di questa tradizione e nella sua valorizzazione.
La deforestazione di Haiti iniziò già nel periodo coloniale: a quel tempo venivano tagliati legni pregiati e spediti in Europa per la produzione di mobili. Dopo l’indipendenza nel 1804, la deforestazione dell’isola conobbe una forte accelerazione perché il paese aveva urgente bisogno di valuta estera per pagare il suo debito nei confronti della Francia.
L’ex potenza coloniale aveva costretto Haiti a pagare elevati risarcimenti per la perdita della sua colonia.
Ben presto non rimase quasi nulla della foresta pluviale originale. Tuttavia, la foresta non fu completamente rasa al suolo, perché le famiglie di contadini si misero a coltivare la terra che si era resa disponibile sotto forma di un sistema agroforestale: accanto ai campi coltivati, si misero a piantare numerosi alberi da frutto, lasciando crescere piante simili a liane come il frutto della passione e ignami sugli alberi rimanenti e coltivando caffè e cacao, che prosperano meglio all’ombra.