Un commento di David Knecht, specialista di giustizia climatica ed energetica di Azione Quaresimale. David Knecht ha seguito la COP27 in Egitto nelle ultime due settimane.
Il mondo si è riunito a Sharm-El-Sheikh, in Egitto. Una scelta incongrua per accogliere una conferenza a cui hanno partecipato oltre 30’000 persone. Con una simile folla, di tanto in tanto si ha la sensazione che la sede della conferenza assomigli a un bazar arabo. Se non fosse che qui si sta negoziando la più urgente delle questioni globali: la limitazione del riscaldamento del pianeta.
Sharm-El-Sheik, emblema del turismo di massa, è conosciuta per le sue splendide barriere coralline, gravemente minacciate dal cambiamento climatico. Gli esperti stimano che fino al 99% delle barriere coralline sarà distrutto se il riscaldamento climatico raggiungerà i due gradi Celsius.[1]