Sicurezza alimentare

Azione Quaresimale organizza aiuti d’emergenza per Haiti

03.06.2024

La situazione ad Haiti rimane drammatica: nonostante l’insediamento di un nuovo primo ministro e di un consiglio presidenziale di transizione, la capitale Port-au-Prince è ancora sotto il controllo di bande criminali. Anche la questione dell’approvvigionamento sull’isola caraibica sta diventando sempre più precaria e mette in pericolo la sicurezza alimentare della popolazione. Di conseguenza, Azione Quaresimale ha deciso di supportare direttamente le persone nei nostri progetti con aiuti d’emergenza.

Testo: Ralf Kaminski, redattore presso Azione Quaresimale

Le organizzazioni partner di Azione Quaresimale operano principalmente nelle aree rurali nel nord-ovest di Haiti. Le persone lì vivono spesso in condizioni precarie e praticano l’agricoltura di sussistenza. Anche se non sono direttamente colpite dal terrore delle bande criminali, risentono comunque delle conseguenze, che si manifestano in carenze di approvvigionamento: le bande bloccano il porto della capitale e le principali strade nazionali.

Inoltre, la nazione vicina, la Repubblica Dominicana, ha chiuso le frontiere, bloccando molti beni di consumo quotidiano. A livello locale, i prezzi delle sementi sono aumentati vertiginosamente. Queste complicazioni stanno generando un’inflazione galoppante e stanno portando a un rapido aumento della povertà e della fame.

La popolazione ha bisogno d’aiuto

Azione Quaresimale ha così deciso di supportare quattro organizzazioni partner ad Haiti con aiuti d’emergenza mirati per le persone più povere che partecipano ai suoi progetti. L’aiuto è composto da due elementi: da un lato, le organizzazioni partner distribuiscono sementi così che le persone, nonostante la crisi, possano coltivare e successivamente raccogliere fagioli, piselli o igname. Dall’altro lato, organizzano lavoro comunitario retribuito per migliorare l’infrastruttura, come la riparazione di un canale d’irrigazione, la protezione dall’erosione nei campi o la riforestazione.

Ciò consente a queste persone di compensare temporaneamente la perdita di reddito derivante dalla vendita dei prodotti agricoli, che è stata fortemente ostacolata dai blocchi stradali. Le sementi distribuite provengono dalla regione stessa e possono quindi essere trasportate senza grosse restrizioni alle contadine e ai contadini. D’altra parte, un aiuto alimentare diretto con prodotti provenienti dall’esterno della regione sarebbe logisticamente difficile da attuare per il momento.

Azione Quaresimale ha stanziando quasi 80’000 franchi svizzeri per gli aiuti d’emergenza ad Haiti. Per rafforzare questa iniziativa, lanciamo un appello alle donazioni. Ogni contributo è essenziale per sostenere le comunità colpite.

La vostra donazione per Haiti
Due abitanti in un villaggio di Haiti.
Due abitanti in un villaggio di Haiti.

Il consiglio transitorio deve indire le elezioni

Sebbene alla fine di aprile sia stato insediato un consiglio presidenziale di transizione di nove membri, che ha ufficialmente sostituito l’ex primo ministro ad interim Ariel Henry, la situazione della sicurezza ad Haiti rimane critica. La cerimonia di giuramento a Port-au-Prince si è svolta in segreto, per paura di attacchi da parte delle bande criminali che ancora controllano la capitale. Il consiglio di transizione, composto da una donna e otto uomini, rappresenta i principali partiti politici di Haiti, oltre alla società civile e alle comunità religiose. Ha il sostegno degli Stati Uniti e della comunità caraibica Caricom ed è incaricato di nominare un gabinetto e di organizzare le elezioni. Il Consiglio ha già nominato un nuovo primo ministro, Garry Conille, esperto di sviluppo ed ex direttore regionale dell’UNICEF per l’America Latina. La scorsa settimana è arrivata ad Haiti anche una delegazione keniota sotto l’egida delle Nazioni Unite per preparare e guidare una missione di sicurezza. Saranno dispiegati fino a 1’000 agenti delle forze dell’ordine per aiutare a combattere le bande e a stabilizzare la situazione della sicurezza nel Paese.

Si spera che il caos perenne finisca

Dall’assassinio del presidente Jovenel Moïse nel 2021, la situazione ad Haiti è più caotica che mai. Alla fine di febbraio, la situazione si è aggravata quando bande armate hanno preso il controllo della capitale. Da allora i governi stranieri hanno evacuato centinaia di cittadini. Solo quest’anno, 2’500 persone sono state uccise o ferite e circa 1,6 milioni di persone rischiano di morire di fame.

«È ancora troppo pericoloso lasciare Port-au-Prince», afferma il coordinatore di Azione Quaresimale, che vive in un sobborgo della capitale e da settimane lavora da casa. Tuttavia, rimane fiducioso che la situazione della sicurezza migliorerà anche quest’anno. «Perché ciò accada, è essenziale che il consiglio di transizione garantisca la sicurezza nel Paese e organizzi elezioni trasparenti». Saranno necessari anche consistenti aiuti economici dall’esterno e la popolazione dovrà avere nuove prospettive. «I processi decisionali all’interno del Consiglio richiederanno certamente del tempo. Ma con tutte le principali forze politiche rappresentate, c’è la speranza che gli attuali ostacoli possano essere superati».

Agricoltore al lavoro.
Agricoltore al lavoro.

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