Testo: Ralf Kaminski, redattore presso Azione Quaresimale Foto: Yusef Evans
In occasione delle conferenze sul clima delle Nazioni Unite, le nazioni di tutto il mondo si riuniscono per ottenere piccoli progressi al termine di ardui negoziati. Nel suo workshop, Bettina Dürr, responsabile del settore Giustizia climatica presso Azione Quaresimale, ha illustrato quanto gli squilibri di potere giochino un ruolo importante in queste discussioni. In un gioco di ruolo, ha trasformato i partecipanti in delegazioni degli Stati Uniti, della Cina, dell’Arabia Saudita, di Vanuatu o della Svizzera e ha chiesto loro di negoziare la loro disponibilità a ridurre le proprie emissioni di CO2 o ad aumentare i propri investimenti nella lotta contro il riscaldamento globale.
Non è passato molto tempo prima che il delegato di Vanuatu, un’isola del Pacifico minacciata d’estinzione, si rivolgesse alla ricca Svizzera per ottenere un finanziamento, mentre la nutrita delegazione statunitense ha rapidamente messo da parte i due rappresentanti dell’Arabia Saudita per avviare i negoziati con i potenti cinesi. Questo gioco di ruolo si è rivelato non solo molto divertente, ma anche molto istruttivo: la posta in gioco varia notevolmente da un Paese all’altro e coloro che hanno più da perdere sono spesso i meno influenti nei negoziati.
Il potere geopolitico è strettamente legato alla forza economica di un Paese. «Inoltre, le donne, i giovani e le popolazioni indigene sono spesso presi meno sul serio», ha spiegato Bettina Dürr, «per questo noi di Azione Quaresimale cerchiamo di garantire loro un posto speciale in queste conferenze.»
Nel frattempo, nel workshop adiacente, Ajoy Kumar ha spiegato esattamente come lavora con le organizzazioni partner per aiutare le comunità emarginate a diventare più consapevoli e autonome. Il coordinatore di Azione Quaresimale in India ha quasi 40 anni d’esperienza nella cooperazione allo sviluppo e in questo periodo ha assistito a numerosi e gratificanti progressi. «Oggi il potere è distribuito in modo meno diseguale di un tempo», constata.
Il fatto che il governo indiano si sia posto l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi di sviluppo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ha di certo contribuito. «Questo ci permette di collaborare con le autorità e le istituzioni scientifiche, in particolare nella promozione dell’agroecologia». Allo stesso tempo, strategie collaudate come i gruppi di solidarietà e la formazione stanno contribuendo a rafforzare l’istruzione, la parità di genere e l’affermazione dell’identità culturale all’interno delle comunità. «Oggi non è più raro vedere donne appartenenti a gruppi svantaggiati negoziare con fiducia con i rappresentanti delle autorità», sottolinea Ajoy Kumar.
L’evento si è concentrato sulla questione di come dare potere agli altri o come limitare e cedere il proprio potere. Nella sua presentazione introduttiva, il teologo ed etico sociale Thomas Wallimann ha mostrato come la dottrina sociale cattolica possa essere usata come una guida utile a questo scopo. «Le strutture di potere sono inevitabili. Tuttavia, l’obiettivo non deve essere quello di usare il potere in modo egoistico, ma di metterlo al servizio degli altri, soprattutto dei più svantaggiati, e di trovare insieme buone soluzioni.»
Nella sua presentazione, Tiziana Conti, responsabile Media, informazione e campaigning per la Svizzera romanda, ha illustrato con una serie di esempi come è cambiata la comunicazione delle organizzazioni di cooperazione allo sviluppo negli ultimi decenni. In passato, le donazioni venivano raccolte utilizzando immagini miserevoli di bambini affamati o in lacrime. «Si faceva leva sulle emozioni del pubblico, senza tenere conto del contesto, della dignità di queste persone o delle cause della loro sofferenza», sottolinea l’autrice. Questo evidente squilibrio di potere è molto cambiato: «Oggi le ONG pongono l’accento sull’uguaglianza e sulla sostenibilità, e questo si riflette anche nelle immagini: le persone ritratte sono sicure di sé e prendono in mano il proprio destino. Le cause strutturali della fame e della povertà nel Sud del mondo vengono esposte e messe in discussione».
Anche la presidente del Forum di fondazione di Azione Quaresimale, Lucrezia Meier-Schatz, ha preso la parola, sottolineando l’importanza della cooperazione tra pari. «Rispetto, dignità e fiducia sono il nostro credo nei confronti delle organizzazioni partner e delle popolazioni del Sud globale». Ha inoltre invitato gli ospiti del Forum d’azione a opporsi ai tagli di bilancio previsti dal Parlamento per la cooperazione internazionale. «Anche voi avete potere! Usatelo, parlate con i vostri rappresentanti e contribuite a far sì che questi tagli vengano respinti» ha concluso.»
Lanci anche lei un allarme di solidarietà contro i tagli alla cooperazione allo sviluppo.
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