Avendo perso gran parte delle fonti tradizionali di cibo, gli Adivasi finiscono spesso nel circolo vizioso dell’indebitamento cronico. Lo scopo di questo progetto è fare in modo che chi si è indebitato riottenga l’indipendenza economica con le proprie forze. E il processo estinzione dei debiti passa dalla creazione di gruppi di risparmio solidale.
Azione Quaresimale sostiene questo progetto per migliorare le condizioni di vita delle comunità Adivasi, i discendenti di popolazioni originarie che oggi sono fortemente discriminati all’interno della società indiana. In particolare, i beneficiari diretti sono 4’000 famiglie che vivono in 150 località, nei comuni di Sodam, Somala, Penumuru e Peddapanjani nel distretto di Chittoor.
L’organizzazione indiana partner per questo progetto è la Society for Rural Resource Improvement (SRRI). Il suo lavoro consiste nel supportare gli Adivasi nell’organizzarsi e nel far valere i loro diritti con i proprietari terrieri e con le autorità locali, così che diventino “attori” del proprio sviluppo. SSRI interviene sulle condizioni che hanno fatto sì che per centinaia di anni, tutta una fascia della popolazione indiana è stata relegata in una posizione insubordinata.
Ecco che cosa possiamo fare anche grazie al suo aiuto:
- accompagnare le famiglie nella creazione e nella gestione di gruppi di risparmio solidale, che permettono loro di estinguere i debiti con gli usurai e di non contrarne altri:
- rendere le famiglie in grado di ottenere il titolo di proprietà della terra che coltivano;
- promuovere l’utilizzo di sementi e tecniche agricole tradizionali;
- rendere consapevoli gli Adivasi dei loro diritti costituzionali con una formazione adeguata;
- permettere agli Adivasi di ritrovare il legame con la loro l’identità religiosa e culturale tradizionale.
Quando i più vulnerabili vengono danneggiati ancora
Negli anni ’70, è entrato in vigore in India il Wildlife Protection Act, ovvero una legge per la protezione delle foreste e la conservazione della biodiversità, grazie alla quale l’India ha creato molte riserve naturali. Per gli Adivasi Yanadi del distretto di Chittoor che da centinaia di anni vivevano nelle e delle foreste, questa misura ambientalista ha avuto gravi conseguenze. Cacciati dalle foreste hanno dovuto stabilirsi nei paesi vicini, perdendo così le loro case e i loro mezzi primari di sussistenza. La loro autonomia alimentare, derivante dalla raccolta dei prodotti delle foreste, si è fortemente ridotta costringendo i più a lavorare alla giornata nei campi dei grandi proprietari terrieri e anche a contrarre debiti con gli usurai.
Inoltre anche in India l’interesse dello Stato e di imprese estere per lo sfruttamento delle risorse naturali incrementa il valore della terra. Così per gli Adivasi è sempre più difficile ottenere terreni e accedere alle foreste per la raccolta di bacche, frutta, noci, funghi, radici ed erbe medicinali. Queste difficoltà si sommano a quelle legate alla forte discriminazione sociale di cui ancora sono oggetto: il negato accesso all’educazione pubblica per i figli o la negazione della loro spiritualità tradizionale, sono due esempi.