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Haiti

Étienne Frito, 61 anni, coltiva i suoi campi insieme ad altri membri della comunità. Sposato e padre di un figlio adulto, vive di agricoltura.

Fonte: Georges Harry Rouzier

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16.10.2025

Haiti, Porre fine alla fame, Sicurezza alimentare

La conoscenza sconfigge la fame

La situazione ad Haiti è drammatica: il riscaldamento globale e il collasso dello Stato aggravano la crisi alimentare. Quasi una persona su due non sa se domani avrà abbastanza da mangiare. Anche Étienne Frito e la sua famiglia ne hanno sofferto, finché, con l'aiuto della nostra organizzazione partner locale, hanno trovato il modo di aumentare i loro raccolti. Étienne racconta qui quanto sia migliorata la vita della sua famiglia.

Autore

Ralf Kaminski, redattore

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«Faccio parte del progetto della COPBB da tre anni e da allora la mia vita è cambiata radicalmente. L’organizzazione partner di Azione Quaresimale, ci ha aiutati ad uscire  dalla povertà. Un tempo eravamo costretti a chiedere soldi in prestito agli usurai per sopravvivere. Oggi non più: da quando facciamo parte del gruppo di risparmio della COPBB, come comunità riusciamo a mettere da parte del denaro, che possiamo poi usare quando ne abbiamo bisogno. Abbiamo anche imparato a coltivare orti e campi, in modo da garantire raccolti sicuri nel tempo. Ora sappiamo, ad esempio, come costruire muretti per proteggere i pendii dall’erosione.

Prima, per preparare i campi alla semina, li bruciavamo, ma così distruggevamo anche i lombrichi, che sono fondamentali per la fertilità del suolo. Oggi lavoriamo in modo diverso, più rispettoso della terra. E da allora, il cibo non ci manca più. Purtroppo, sentiamo però il peso della crisi a Port-au-Prince. Da lì, in passato i camion ci fornivano merci per il nostro mercato e portavano i nostri prodotti nella capitale, permettendoci così di venderli.

Ora arrivano molti meno camion, a volte non passano proprio. Non riusciamo più a vendere nulla e molti beni sono ormai diventati troppo costosi. Nonostante tutto, resto fiducioso. Sarebbe importante avere un accesso migliore alle piantine e all’acqua. Più varietà possiamo coltivare, meglio sarà per la nostra comunità.»

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