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Guatemala

María Josefa Yac Siquiná è impegnata in un'organizzazione guatemalteca partner di Azione Quaresimale.

Fonte: Hortencia Aracely Gómez López, Victoriano Castillo González

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8.03.2025

Guatemala, Promuovere l'uguaglianza

Marijóse Yac ha trovato la sua strada

L’emancipazione femminile è al centro dell’impegno di Azione Quaresimale nei Paesi del Sud, in particolare in Guatemala. In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne dell'8 marzo, raccontiamo la storia di María Josefa Yac Siquiná, una donna indigena che ha superato l’esclusione e la violenza per diventare indipendente e aiutare altre persone a realizzare i loro sogni.

Autore

Ralf Kaminski, redattore

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Nuove prospettive grazie ai workshop

Marijóse vive nel comune di Almolonga, nel sud-ovest del Guatemala. Suo padre è agricoltore e commerciante, sua madre agricoltrice, tessitrice e casalinga. La famiglia aveva risorse limitate e, in quanto primogenita, ha dovuto assumere presto un ruolo di vicemamma nei confronti dei suoi fratelli e sorelle. Questa responsabilità l’ha costretta ad abbandonare la scuola dopo solo quattro anni di istruzione primaria, dove peraltro veniva emarginata dalle compagne e dai compagni a causa delle sue origini indigene.

Nel 2011, ha partecipato per la prima volta a un workshop organizzato da Qajb’al Q’ij, progettato per sostenere i giovani, rafforzarli e offrire loro nuove prospettive nella loro regione. Questo spazio di formazione e scambio ha segnato una svolta per Marijóse: si è sentita realizzata e ha mostrato così tanta determinazione che l’anno successivo l’organizzazione l’ha invitata a entrare nel suo team di coordinamento. Grazie a questa opportunità, ha potuto seguire ulteriori formazioni, in particolare sullo sviluppo personale e sull’affermazione della propria identità come donna Maya-Quiché.

L’organizzazione partner CODECA rafforza le donne

In Guatemala, Azione Quaresimale collabora con numerose organizzazioni partner impegnate nella giustizia sociale. Tra queste, il CODECA (Comité de Desarrollo Campesino), un movimento indigeno di contadine contadini e lavoratori agricoli, che mette l’emancipazione femminile al centro della sua azione.

«Le donne sono quelle che hanno sofferto di più nella storia del Guatemala, segnata da razzismo, esclusione e violenza, e continuano a pagarne il prezzo», spiega Leiria Vay García, membro del comitato direttivo dell’organizzazione. «La maggior parte delle ragazze viene privata dell’istruzione fin da piccole, perché devono lavorare in casa e nei campi. Molte non sanno né leggere né scrivere, il che limita enormemente il loro futuro. Non hanno accesso a una formazione professionale, ignorano i propri diritti e non sanno come difenderli, il che riduce drasticamente la loro partecipazione alla vita sociale e politica».

 

Le donne migliorano la sicurezza alimentare

Il CODECA, invece, ha messo le donne in prima linea nella sua lotta per il cambiamento strutturale dal 2012. Ogni giorno, le sue attiviste lavorano all’interno delle comunità per sensibilizzare e formare altre donne, organizzare mobilitazioni, rendere visibile la loro situazione e incoraggiarle a impegnarsi politicamente e socialmente. Da diversi anni, Azione Quaresimale sostiene attivamente il movimento delle donne del CODECA, convinta che la loro emancipazione sia una leva fondamentale non solo per migliorare le loro condizioni di vita, ma anche per rafforzare la sicurezza alimentare e le prospettive delle loro famiglie.

Riconciliarsi con il passato e costruire il futuro

«Queste formazioni non mi hanno solo aiutata a guarire dalle ferite dell’infanzia e dell’adolescenza, ma hanno trasformato la mia visione della vita e mi hanno permesso di trovare il mio posto come donna nella società», spiega Marijóse. «Sono diventata più sicura di me stessa e ho superato molte paure. Oggi vado d’accordo anche con mio padre. Grazie a ciò che ho appreso nei workshop, ho potuto perdonarlo. Ora posso parlargli con calma, senza rancore». I suoi genitori, dal canto loro, hanno finito per comprendere che i tempi sono cambiati e che, ad esempio, il matrimonio non segue più le stesse regole di una volta.

Marijóse ha anche capito che, come donna, poteva proseguire gli studi e professionalizzarsi. «Ho ripreso la scuola con corsi nel fine settimana per colmare le mie lacune, ho seguito una formazione in contabilità e attualmente studio gestione d’impresa. Nel frattempo, lavoro come tessitrice, il che mi permette di finanziare autonomamente i miei studi e di essere la capa di me stessa». La sua ambizione a lungo termine: fondare la propria impresa e creare posti di lavoro per gli altri. Continua inoltre a impegnarsi attivamente nell’Asociación Qajb’al Q’ij, dove oggi ricopre un ruolo chiave come contabile e coordinatrice dei programmi di formazione per tutta l’America Centrale.

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