Donne congolesi intente a parlare dei loro diritti e condividere le loro esperienze in occasione della Giornata internazionale della donna.
Azione Quaresimale opera per eliminare la fame nel mondo, basandosi sul diritto al cibo, un diritto umano sancito dal diritto internazionale. Tuttavia, la sua effettiva attuazione dipende dal rispetto di altri diritti umani, che in troppi Paesi del mondo continuano a essere calpestati.
Guerre e conflitti interni costringono le persone alla fuga, aggravando povertà e fame. A complicare il quadro si aggiunge il mutamento climatico, che provoca siccità, inondazioni e perdite dei raccolti, mettendo a rischio la sicurezza alimentare, soprattutto nel Sud del mondo. Eppure, i governi di tutto il mondo continuano a stentare nell’affrontare questa sfida in modo deciso ed equo, come ha dimostrato l’ultima Conferenza sul Clima tenutasi in Azerbaigian.
Azione Quaresimale s’impegna a favore dei diritti umani su più fronti, poiché il loro rispetto facilita il successo del nostro lavoro. Per questo motivo, il 10 dicembre è una data importante: ricorda l’adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani da parte delle Nazioni Unite nel 1948, una pietra miliare dell’umanità nata subito dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale.
Segnali di allarme sempre più evidenti
Da tempo ci siamo abituati al fatto che molte dittature e autocrazie del mondo ignorano i diritti umani e ne negano la validità universale. Tuttavia, è allarmante che anche un numero crescente di politici nelle democrazie inizino a metterli in discussione – ad esempio nel trattamento dei rifugiati o delle persone non binarie. Inoltre, la rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca probabilmente indebolirà ulteriormente i diritti umani a livello globale nei prossimi anni.
La reazione della società civile può essere solo una: ora più che mai! Dobbiamo lavorare instancabilmente per il rispetto dei diritti umani, difenderli dove sono sotto attacco e promuoverli laddove vengono ancora ignorati. Un organo importante in questa missione è il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra, fondato nel 2006 e composto da 47 Stati membri eletti dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per un mandato di tre anni.
L’uguaglianza fra uomini e donne è un obiettivo importante dei progetti di Azione Quaresimale.
L’impegno della Svizzera è benvenuto
La Svizzera è stata recentemente eletta per la quarta volta nel Consiglio, dove rimarrà dal 2025 al 2027 per contribuire alla definizione delle politiche globali sui diritti umani. Questo è un risultato incoraggiante, ma comporta anche una responsabilità. Tra le sue funzioni principali, il Consiglio deve promuovere l’attuazione dei diritti umani e proteggere le vittime di violazioni. Un obiettivo che si sposa perfettamente con la politica estera della Svizzera, come sottolineato nel comunicato ufficiale in occasione della rielezione.
La Svizzera intende concentrarsi su alcuni punti chiave: l’abolizione globale della pena di morte, l’applicazione del divieto di tortura, la promozione della libertà d’espressione, la protezione delle minoranze e i diritti delle donne. Questi ultimi tre punti sono particolarmente importanti anche per il lavoro di Azione Quaresimale nel Sud del mondo.
Controverso, ma il meglio che abbiamo
L’operato del Consiglio per i Diritti Umani non è privo di critiche, poiché vi siedono spesso Paesi che non promuovono i diritti umani sul proprio territorio, ma li ostacolano. Nonostante ciò, il Consiglio ha ottenuto importanti risultati: in Corea del Sud, ad esempio, nel 2013 è stata criminalizzata la violenza sessuale nel matrimonio, e il parlamento giordano ha approvato nel 2021 una legge contro la tratta di esseri umani. Inoltre, in ogni Paese membro delle Nazioni Unite, la situazione dei diritti umani viene esaminata ogni quattro anni attraverso la Revisione Periodica Universale (UPR), con raccomandazioni per miglioramenti.
Soprattutto, la società civile, tramite ONG e attivisti, esercita una notevole influenza sul Consiglio. Le ONG possono presentare osservazioni formali, partecipare con diritto di parola e accedere a tutti i lavori del Consiglio e dei suoi gruppi. In alcuni casi, sono riuscite a bloccare l’elezione di Stati particolarmente problematici, come la Russia.
La situazione globale dei diritti umani è, senza dubbio, scoraggiante. Tuttavia, è essenziale continuare a lottare per preservarli e utilizzare in modo intelligente gli strumenti disponibili. Solo così questi diritti fondamentali potranno essere non solo mantenuti, ma anche progressivamente affermati ovunque. Per un mondo più giusto e senza fame!