Un rapporto dal Kenya

Un focolare efficiente non serve solo a cucinare

06.04.2022
La costruzione di un nuovo forno

Un rapporto dal Kenya

Un focolare efficiente non serve solo a cucinare

Per due anni Leon Jander, responsabile del programma Kenya di Azione Quaresimale, a causa della pandemia di coronavirus, non ha potuto recarsi nel paese. Durante questo periodo lo scambio tra le organizzazioni partner di progetto di Azione Quaresimale e la coordinazione nazionale è avvenuto principalmente tramite videoconferenza, che ha funzionato abbastanza bene in Kenya. Tuttavia, gli aneddoti più entusiasmanti si manifestano spesso durante gli incontri personali. In febbraio ha potuto nuovamente viaggiare con le organizzazioni partner di progetto di Azione Quaresimale e visitare i progetti.

Un rapporto di Leon Jander, responsabile del programma Kenya

Rebecca Wambui è una delle prime beneficiarie di un focolare efficiente. Sovvenzionati da un progetto di Caritas Kitui e finanziati da Azione Quaresimale, questi focolari efficienti utilizzano solo la metà della quantità di legna necessaria per cucinare rispetto ai camini tradizionali a tre pietre. Ne risulta un risparmio di tempo (circa tre ore alla settimana) e di soldi (circa 1.20 franchi alla settimana) per le famiglie ed in particolare per le donne e le giovani donne, che sono tradizionalmente incaricate di andare a cercare la legna. Durante la nostra discussione, Rebecca mi ha confidato di servirsi del focolare efficiente oltre la sua funzione primaria: la sera, dopo aver terminato di cucinare, pone un secchio d’acqua sul focolare efficiente. Visto che il focolare efficiente trattiene bene il calore, il mattino, al risveglio, usa l’acqua calda per la doccia.

La fame aumenterà
Oltre all’avanzamento dei progetti, le collaboratrici e i collaboratori delle organizzazioni partner di progetto così come i gruppi dei beneficiari si preoccupano molto delle conseguenze della guerra tra la Russia e l’Ucraina. A causa delle difficoltà di approvvigionamento dovute alle restrizioni legate alla pandemia e alle carestie prolungate nel Corno d’Africa, il prezzo del mais era già aumentato dell’8% e quello del grano del 15%, da gennaio 2021 a gennaio 2022. In Kenya, circa l’80% del grano è in effetti importato. Sotto forma di chapati (galette) o di ugali (una specie di purea di mais), il mais e il grano, mescolati con l’acqua, costituiscono la base calorica del cibo keniano. Lo stop improvviso delle esportazioni di cereali dall’Ucraina e delle limitazioni all’esportazione in Russia, sommate a un aumento del prezzo dei carburanti, limiterà l’approvvigionamento di queste derrate in Kenya e le renderà ancora più care, dunque meno accessibili. La popolazione del Kenya teme un’impennata dei prezzi e l’aumento del numero di persone che soffrono la fame.

Il nostro direttore Bernd Nilles classifica le conseguenze della guerra per il Sud globale.

Aiuto all’autoaiuto
Le organizzazioni partner di progetto di Azione Quaresimale sostengono l’autosufficienza delle famiglie formandole alle tecniche di coltura agroecologiche, diversificate e resistenti al cambiamento climatico. Queste metodologie aiutano le famiglie a meglio affrontare le crisi sanitarie, politiche o ambientali.

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