Il modello di sviluppo portato avanti dalla Colombia tende a favorire la privatizzazione del settore dell’acqua, limitandone l’accesso ai cittadini vulnerabili. L’obiettivo del progetto è permettere agli abitanti di zone discoste delle regioni Cauca, Caquetà, Putumayo e Nariño di assicurarsi l’accesso all’acqua potabile e per l’agricoltura.
Azione Quaresimale sostiene questo progetto per migliorare la consapevolezza e le conoscenze della popolazione locale nell’ambito della gestione delle risorse idriche, in 11 località del sud ovest della Colombia. I beneficiari diretti sono circa 800 persone che vivono coltivando la terra e allevando bestiame. Appartengono alle minoranze indio o meticce che vivono in povertà ai margini della società colombiana.
L’ong colombiana partner per questo progetto é l’Asociación Centro Nacional Salud, Ambiente y Trabajo Agua Viva (CENSAT Agua Viva). L’ambito tematico dei progetti che realizza spazia dalla promozione della pace, al rafforzamento delle competenze in ambito agricolo, passando per l’applicazione delle pari opportunità.
Ecco che cosa possiamo fare anche grazie al suo aiuto:
- costituire cooperative per la gestione comunitaria della rete idrica;
- formare le persone nella gestione corretta degli acquedotti (posa, manutenzione, pulizia, gestione forestale nelle zone di captazione);
- sensibilizzazione sull’importanza di una gestione a lungo termine delle risorse idriche, coinvolgendo in particolar modo donne e giovani;
- sensibilizzare la popolazione su rischi e opportunità legati alla nuova strategia idrica dello stato colombiano;
- permettere alle diverse cooperative e comunità di organizzarsi in rete per amplificare l’impatto del loro impegno su scala regionale.
Una società caratterizzata da vecchie ferite, sfide ambientali e inuguaglianza di genere
Nelle 11 località in cui si svolge il progetto, situate in una zona del sud ovest della Colombia che si estende a cavallo di 4 dipartimentos (Cauca, Caquetà, Putumayo e Nariño), la situazione politica può definirsi relativamente stabile. Tuttavia le ferite della guerra civile e di quella per il controllo della “via della droga” non sono ancora rimarginate: sfratti e arruolamenti forzati, rapimenti, incendi delle colture.
Per quanto riguarda la situazione ambientale, l’influsso del riscaldamento atmosferico sui fenomeni el Niño e la Niña, che regolano i cicli delle precipitazioni e le temperature è catastrofico. Il paese sta facendo fronte a una siccità mai conosciuta. Molti corsi d’acqua sono stati inquinati in maniera grave da cercatori d’oro illegali. Il governo centrale si è reso conto del problema e cerca di far fronte all’emergenza regolamentando il settore dell’estrazione mineraria, anche cedendo i diritti di sfruttamento a grandi imprese. Raramente però i bisogni e i disagi delle popolazioni locali sono presi a carico e i loro diritti vengono sistematicamente dimenticati.
Per terminare, a livello dei ruoli sociali e della pari opportunità, la cultura colombiana machista fa ancora fatica ad accordare alla donna i diritti che le spettano. Anche il suo coinvolgimento in processi economici e tecnologici è lacunoso.