Giornata mondiale dell'alimentazione

Produrre localmente per scongiurare la fame

16.10.2022
I metodi di coltivazione agroecologici rafforzano la sicurezza alimentare.
Oggi ricorre la giornata mondiale per l’alimentazione ma a dire il vero non c’è motivo per festeggiare: il 10% della popolazione mondiale (828 milioni di persone) soffre attualmente di fame e malnutrizione. Dal 2019 Azione Quaresimale partecipa all’alleanza SuFoSec per un mondo senza fame. Il primo rapporto dell’alleanza, pubblicato oggi, delinea alcuni dei modi per combattere questo flagello. Christa Suter, specialista in agroecologia, ci illustra i principali risultati di questo studio.

Perché la situazione della fame nel mondo è peggiorata?
Dal 2015, altri 150 milioni di persone patiscono la fame. Il rapporto individua le principali disfunzioni che hanno portato a questo deterioramento e il cui impatto sulla sicurezza alimentare globale è drammatico: in primo luogo, il cambiamento climatico, che ha avuto un’influenza molto negativa sulla produzione agricola; in secondo luogo, la pandemia di Covid-19; in terzo luogo, l’aumento dei conflitti armati e la speculazione sui prezzi. Il rapporto afferma in particolare che il numero di persone colpite dalla fame è in aumento, nonostante la produzione alimentare mondiale sia sufficiente. Si legge inoltre che il 60% delle vittime sono donne.

Perché le donne sono le più colpite dalla fame?
Sebbene in molti Paesi del Sud del mondo le donne siano responsabili della preparazione del cibo e forniscano la maggior parte della manodopera agricola, possiedono meno del 20% della terra e addirittura meno del 5% in Nord Africa e Asia occidentale. Inoltre, all’interno delle famiglie, spesso servono per primi gli uomini e i bambini, prima di sedersi a tavola. Queste disuguaglianze sono state rafforzate dalle varie crisi, rendendole più vulnerabili alla malnutrizione.

Quali sono le altre conclusioni a cui è giunto il rapporto sulla situazione alimentare?
Il rapporto 2022 si basa su un’indagine condotta su 14’000 famiglie in 16 Paesi di Africa, America Latina e Asia. Lo studio ha dimostrato che gli agricoltori che praticano l’agroecologia e diversificano la produzione sono meno colpiti da fame e malnutrizione. Questo vale anche nelle regioni in cui la fame fa purtroppo parte della vita quotidiana.

Quali azioni concrete possono essere intraprese da Azione Quaresimale e dai suoi partner dell’alleanza SuFoSec per contrastare la fame?
Nei nostri progetti ci impegniamo per la sicurezza alimentare. Sosteniamo metodi di coltivazione agro-ecologici come la rotazione delle colture, la coltura intercalare, l’uso di sementi autoctone e adattate localmente, l’uso di fertilizzanti organici e altre misure di protezione del suolo come un’irrigazione più efficiente. La promozione dell’agroecologia è sempre accompagnata da una componente sociale e da un impegno politico più globale per il diritto al cibo. Nel rapporto sull’alimentazione, sei esempi concreti illustrano approcci integrati alla lotta contro la fame, tra cui quello di Azione Quaresimale in Kenya.

L’Alleanza SuFoSEC è un gruppo di sei ONG svizzere attive nel campo della cooperazione allo sviluppo: Aqua Alimenta, Azione Quaresimale, Skat Foundation, SWISSAID, Vétérinaires Sans Frontières Suisse e Vivamos Mejor. L’Alleanza mira a garantire l’autonomia alimentare delle comunità locali promuovendo e rafforzando i sistemi alimentari.

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