Giornata mondiale del commercio equo

Il commercio equo, fattore di resilienza

14.05.2022
Oggi, 14 maggio, è la Giornata mondiale del commercio equo. Il tema dell’evento di quest’anno, che si svolge il secondo sabato di maggio, è “Resilienza climatica e mezzi di sussistenza”, una questione vicina alle preoccupazioni di Azione Quaresimale nel suo impegno per il diritto al cibo. In un periodo in cui l’agricoltura contadina soffre maggiormente le conseguenze del cambiamento climatico, il commercio equo la rende più resiliente, contribuendo nel contempo a preservare il clima.

Un commento di Sophie de Rivaz, responsabile del Commercio equo

Fin dalla sua fondazione, Azione Quaresimale si impegna nella lotta contro la fame. Nel 2007, ha introdotto il concetto di “diritti umani” nell’ambito della sua strategia. In questo modo sviluppa il suo lavoro sulla convergenza della lotta contro la fame e il rispetto dei diritti umani attorno al diritto al cibo. È in questo contesto che s’inserisce il suo sostegno alle organizzazioni attive nel commercio equo.

Gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici sulle famiglie contadine
A soffrire maggiormente le conseguenze del cambiamento climatico, sono le persone che vi hanno contribuito di meno. Le popolazioni del Sud che vivono di agricoltura di sussistenza spesso dispongono di poche risorse finanziarie e faticano ad affrontare le nuove condizioni meteorologiche che possono portare siccità, inondazioni, maturazioni precoci o tardive, raccolti scarsi come pure l’apparizione di nuovi parassiti, erbacce e malattie.

Il commercio equo, fattore di resilienza
Queste conseguenze sono ancora più ingiuste visto che i metodi di coltivazione delle famiglie contadine contribuiscono alla lotta contro il cambiamento climatico, perché preservano le risorse naturali e generano molte meno emissioni inquinanti rispetto alle coltivazioni industriali su larga scala.

Oltre ad essere meno dannosa per l’ambiente, grazie ai criteri ecologici, l’agricoltura del commercio equo diventa anche più resiliente. La formazione impartita dagli esperti locali si concentra su un’agricoltura più resistente che garantisce sia la sicurezza alimentare, sia il reddito.

Il nostro consumo fa la differenza
Nella coltivazione e trasformazione dei prodotti, l’agricoltura contadina rispetta maggiormente l’ambiente rispetto a quella industriale. Inoltre, la maggior parte dei prodotti del commercio equo sono trasportati in barca, limitando significativamente le emissioni di CO2. L’invito rivolto a tutte e a tutti è quello di privilegiare il commercio equo nei propri consumi, perché è rispettoso dei diritti umani e sostenibile per l’ambiente.

Ci aiuti a promuove un’agricoltura capace di porre fine alla fame

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