Le società sviluppate di tutto il mondo sono caratterizzate dalla diversità delle opinioni e dal libero accesso ad un’informazione di qualità. L’iniziativa No-Billag mette a repentaglio ambedue. Alliance Sud, il Think and Do Tank delle organizzazioni svizzere di sviluppo, raccomanda di rifiutarla.
L’iniziativa No Billag calpesta i principi per i quali si impegnano le organizzazioni svizzere di sviluppo: pari opportunità, solidarietà, presa di decisione libera e democratica e lotta contro gli interessi superiori delle elite politiche ed economiche. L’iniziativa è sfavorevole alle minoranze linguistiche e punta sulla commercializzazione delle offerte d’informazione, di formazione e cuturali. Essa rimette in questione i principi e i valori su cui si basa la cooperazione allo sviluppo.
Al giorno d’oggi, le trasmissioni radiofoniche e televisive sulla vita delle persone nei paesi in via di sviluppo sono rare. Anche per via di costi di produzione elevati, le si trova soprattutto nei media finanziati dalle tasse. Quando queste trasmissioni portano anche sulla cooperazione allo sviluppo, di solito sono molto critiche secondo i criteri giornalistici. Per le cittadine e i cittadini che vogliono farsi un’opinione della cooperazione svizzera allo sviluppo, la SRG SSR, ma anche i canali privati finanziati dalle tasse, sono fonti d’informazione imprescendibili. Il divieto radicale di qualsiasi finanziamento di offerte mediatiche elettroniche con le tasse, come lo esige l’iniziativa No Billag, scaverebbe buchi importanti e inutili nel paesaggio mediatico svizzero.
L’iniziativa No Billag minaccia anche la Catena della Solidarietà, che reagisce con collette nazionali alle crisi umanitarie in Svizzera e all’estero. In seno alla popolazione svizzera, la Catena della Solidarietà gode di un sostegno importante perchè non raccoglie solo doni, ma valuta anche progetti e esamina con esperti sul campo se il denaro raccolto in Svizzera può essere usato efficaciemente.
L’iniziativa No Billag è contraria alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU) e al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturale (Patto I dell’ONU). Questi stipolano che gli Stati parte hanno il diritto di garantire la diversità nel campo dei media audiovisivi (CEDU) e che devono, tramite la partecipazione culturale, promuovere il pluralismo, la tolleranza e la partecipazione democratica (Patto I dell’ONU). Mentre gli Obiettivi dell’ONU per lo sviluppo sostenibile (Agenda 2030) sostengono istituzioni efficaci, che rendono conto di quello che fanno e sono inclusive a tutti i livelli, in caso di accettazione dell’iniziativa No Billag la Svizzera prenderebbe esattamente la strada opposta.
Infine, l’iniziativa No Billag avrebbe un impatto sulla copertura mediatica delle conseguenze sullo sviluppo della politica commerciale, climatica o finanziaria della Svizzera. Alliance Sud è anche molto critica nei confronti delle performance attuali della SRG SSR su questo argomento, ma informazioni finanziate solo dal mercato sarebbero probabilmente molto più di parte e insoddisfacenti.
Per questi motivi, Alliance Sud raccomanda agli elettori ed elettrici di votare NO all’iniziativa No Billag il 4 marzo.