Ulteriori informazioni
Federica Mauri, comunicazione e PR, Azione Quaresimale; mail, 079 662 45 22
I media ci forniscono di continuo notizie sulle città deserte e sulla situazione delle persone in Europa, che vivono in condizioni simili alle nostre. Nei paesi del Sud del mondo in cui opera Azione Quaresimale, oltre alle crisi già esistenti come la violenza, l'oppressione, la fame, la povertà, le malattie e le conseguenze dei cambiamenti climatici, la situazione per le persone sta ora diventando ancora più precaria a causa della pandemia di coronavirus.
In Sudafrica il governo ha dichiarato il cosiddetto Lockdown ed emesso le stesse raccomandazione in vigore in Europa: lavarsi le mani, mantenere le distanze e restare a casa. Ma che ne sarà delle persone che una casa non ce l’hanno? Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha promesso aiuto, ma non si sa ancora cosa sarà fatto di concreto. Stesso scenario in Nepal, Senegal, Kenya, Burkina Faso e Filippine, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza per i prossimi sei mesi. In Madagascar, 900 persone giunte su tre aerei dalla Francia sono state messe in quarantena. In India è stato decretato il coprifuoco per 1,3 miliardi di persone, ma gli abitanti fuggono in massa dalle città per raggiungere le loro famiglie nei villaggi e sono disposti a camminare per centinaia di chilometri. La Repubblica Democratica del Congo invece è ancora alle prese con il morbillo che nel 2019 ha causato la morte di circa 6000 persone.
Lavarsi le mani: ma come se l’acqua non c’è?
Stato di emergenza dunque anche nei paesi in cui Azione Quaresimale opera con i suoi progetti. Ma come possono le persone che non hanno accesso all’acqua lavarsi regolarmente le mani? E se, come in Sudafrica, il Paese è al contempo colpito da una grave siccità, da dove si dovrebbe prelevare l’acqua? Acqua di cui le famiglie contadine hanno bisogno per irrigare i loro campi. In Senegal i prezzi dei prodotti alimentari stanno aumentando, rendendo sempre più difficile l’acquisto di cibo da parte dei più poveri. Solo la parte più ricca della popolazione può fare scorte. E come è possibile mantenere la necessaria distanza sociale quando tutta la famiglia vive insieme in uno spazio molto ristretto?
Diritti umani sempre più a rischio
Azione Quaresimale è attivo nei paesi in cui i diritti umani sono sempre più minacciati. I divieti di riunirsi e la sorveglianza dei telefoni cellulari rendono difficile la formazione di movimenti di resistenza contro gli Stati oppressivi. «Alcuni regimi usano lo stato di emergenza per adottare misure repressive e limitare la libertà e i diritti umani», deplora Bernd Nilles. Ci sono già giunte segnalazioni da parte di nostre organizzazioni partner che in molti luoghi i collaboratori non possono più recarsi nei villaggi, che non si tengono più corsi di formazione e che non è più permesso ai gruppi di risparmio solidale di riunirsi. «I nostri collaboratori di progetto continuano ad aiutare, per telefono se possibile». Diffondono informazioni e regole di comportamento e consigliano le comunità in caso di difficoltà.
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