Le miniere di rame e di cobalto di Glencore nella Repubblica Democratica del Congo presentano dei rischi importanti per l’ambiente e la popolazione. Le persone danneggiate faticano a ottenere giustizia un paese in cui le istituzioni sono deboli, come lo dimostrano i numerosi esempi contenuti nel nuovo rapporto di Pane per tutti e Azione Quaresimale.
Mutombo Kasuyi, 23 anni, nel febbraio del 2014, è stato arrestato da una pattuglia di sicurezza mentre attraversava una miniera di rame e cobalto, che appartiene al gruppo minerario svizzero Glencore. La pattuglia lo ha condotto poco tempo dopo all’ospedale di Kolwezi, dove i medici non hanno potuto che constatarne il decesso. Secondo le due autopsie effettuate, il decesso è stato verosimilmente causato dalle violenze subite. Tuttavia, prove decisive sono state ignorate e sono sparite dal dossier in circostanze misteriose. Da più di sei anni la famiglia di Mutombo Kasuyi attende che il tribunale faccia luce su ciò che è accaduto ed emetta una sentenza. È uno degli esempi contenuto nel nuovo rapporto (il quinto) che Pane per tutti e Azione Quaresimale sulle attività di Glencore nelle Repubblica Democratica del Congo, reso pubblico oggi.
Le miniere di rame e di cobalto di Glencore nella Repubblica Democratica del Congo presentano dei rischi importanti per l’ambiente e la popolazione. Le persone danneggiate faticano a ottenere giustizia un paese in cui le istituzioni sono deboli.
L’Iniziativa per multinazionali responsabili, che sarà sottoposta al popolo il prossimo 29 novembre, potrebbe cambiare le cose.