Diritto al cibo

Contadina sudafricana al Consiglio dei diritti umani dell’ONU

15.09.2022
Lungisa Huna è co-direttrice della Rural Women’s Assembly, la più grande rete di donne contadine e lavoratrici agricole dell’Africa meridionale. Alla fine di agosto, si è recata al Consiglio dei diritti umani di Ginevra per presentare le richieste di migliaia di donne su come realizzare i loro diritti al cibo, alla terra, alle sementi e alla partecipazione politica.

Un testo di Claudia Fuhrer, responsabile del dossier Diritto al cibo presso Azione Quaresimale

Il Consiglio per i diritti umani esamina periodicamente la situazione dei diritti umani di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite nell’ambito di una procedura speciale chiamata Revisione periodica universale (vedi sotto). Il suo obiettivo è migliorare la situazione in ogni Paese e promuovere il rispetto degli obblighi in materia di diritti umani. Nella sessione del 30 agosto 2022, Lungisa Huna ha presentato le condizioni in Sudafrica.

Centinaia di migliaia di persone sono impegnate a difendere i diritti delle contadine e dei contadini
La Rural Women’s Assembly, che opera in dieci Paesi dell’Africa subsahariana e conta più di 300’000 membri, ha presentato alle Nazioni Unite gli aspetti principali di un rapporto che affronta la precaria situazione alimentare e giuridica delle donne contadine e delle lavoratrici agricole in Sudafrica e i modi per rafforzare i loro diritti. Lungisa Huna, alla sua prima apparizione al Consiglio dei diritti umani, ha rilasciato un’intervista ad Azione Quaresimale in cui ha parlato di questo momento e delle aspirazioni di migliaia di contadine e lavoratrici agricole. La Rural Women’s Assembly è un’organizzazione partner di Azione Quaresimale nel progetto RAISE (Rights-based and Agroecological Initiatives for Sustainability and Equity in Peasant Communities). Questo progetto mira a promuovere la realizzazione dei diritti delle contadine e dei contadini in dieci Paesi e a livello internazionale.

In questo processo, gli Stati si valutano reciprocamente e hanno la possibilità di formulare raccomandazioni su come migliorare la situazione dei diritti umani. Le organizzazioni della società civile possono cercare di far includere le loro raccomandazioni nel rapporto dello Stato o presentare i propri rapporti al Consiglio dei diritti umani, come ha fatto la Rural Women’s Assembly.

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