Responsabilità da parte delle imprese a livello mondiale, europeo e svizzero

110 vescovi chiedono il rispetto dei diritti umani e degli standard ambientali

06.07.2020

«Oggi più che mai è necessario un obbligo di Dovuta Diligenza nella catena di fornitura per fermare gli abusi da parte delle imprese e garantire la solidarietà globale». Più di 110 vescovi di tutto il mondo hanno appena firmato una dichiarazione che chiede ai governi di obbligare le imprese a rispettare i diritti umani e gli standard ambientali. Anche quattro vescovi svizzeri hanno firmato la dichiarazione.

«Se le aziende inquinano il suolo, l’aria e le acque sotterranee, violano i diritti umani o sono responsabili del lavoro minorile, devono essere ritenute responsabili. Le persone colpite dovrebbero avere facile accesso a rimedi legali efficaci», afferma l’arcivescovo Stephan Burger di Friburgo. La dichiarazione dei vescovi è stata avviata dalla CIDSE, la rete internazionale di organizzazioni di cooperazione allo sviluppo cattoliche con sede a Bruxelles, di cui fa parte anche Azione Quaresimale. Invita urgentemente gli Stati a prevenire gli abusi da parte delle imprese attraverso disposizioni di legge vincolanti.

La dichiarazione è stata firmata da molti vescovi di Paesi in cui Azione Quaresimale opera, dove le comunità sono particolarmente colpite dalle azioni irresponsabili delle imprese internazionali: Brasile, Guatemala, India, Colombia, R.D. del Congo, Filippine e Sudafrica. Anche molti vescovi europei hanno firmato la dichiarazione. Tra loro ci sono quattro vescovi svizzeri: Markus Büchel, vescovo di San Gallo, Felix Gmür, vescovo di Basilea, Jean-Marie Lovey, vescovo di Sion e Charles Morerod, vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo.

«Questa pandemia ha messo in evidenza la nostra interdipendenza»

Gli abusi da parte di imprese sono all’ordine del giorno e la crisi del coronavirus ha aggravato questa situazione, soprattutto per le comunità più vulnerabili senza protezione sociale. Ancora una volta, la crisi è più grave per le donne che per gli uomini e, allo stesso tempo, «questa pandemia ha messo in evidenza la nostra interdipendenza e ha interrotto le catene di fornitura globali che collegano le fabbriche oltre confine, dimostrando come dipendiamo da lavoratori vulnerabili che svolgono un lavoro essenziale in tutto il mondo». I vescovi sottolineano che gli approcci di regolamentazioni su base volontaria hanno fallito e che per proteggere le comunità  l’unica possibilità è quella di far ricorso a leggi vincolanti.

Armonizzare la legge sulla Dovuta Diligenza a livello europeo e sostenere i negoziati dell’ONU

Mentre alcuni paesi europei hanno già una legislazione che prevede l’obbligo di Dovuta Diligenza in vigore o in fase di sviluppo, è solo di recente che l’UE ha iniziato ad armonizzare questo mosaico per consolidare gli importanti sviluppi settoriali al suo interno a livello regionale. Il Commissario UE per la Giustizia, Didier Reynders, ha fatto un passo nella giusta direzione annunciando l’imminente sviluppo di una legislazione UE che renda obbligatoria per le aziende la Dovuta Diligenza in materia di diritti umani e di ambiente.

La Dichiarazione dei Vescovi rimarrà aperta alla firma, in particolare in vista del prossimo ciclo di negoziati per uno strumento giuridicamente vincolante in materia di affari e diritti umani presso le Nazioni Unite, che entra quest’anno nella sua sesta sessione.

Il 29 novembre 2020 il popolo svizzero voterà sull’Iniziativa per le multinazionali responsabili

Dal suo lancio nel 2016, questa iniziativa è stata sostenuta da Azione Quaresimale e da un’ampia coalizione di 114 organizzazioni. «Attraverso le testimonianze dei nostri partner in 14 paesi del Sud, vediamo che lo sviluppo è minacciato dalle attività delle multinazionali che violano i diritti umani e inquinano l’ambiente», dichiara François Mercier, Responsabile Materie Prime e Diritti Umani di Azione Quaresimale. «In Svizzera abbiamo un’opportunità unica di agire attraverso l’Iniziativa per multinazionali responsabili».

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