Commento finale sulla COP26

Alle parole devono seguire i fatti

16.11.2021
Stefan SalzmannStefan Salzmann

Commento finale sulla COP26

Alle parole devono seguire i fatti

La conferenza sul clima di Glasgow fortunatamente non era l'ultima occasione per discutere la tematica, altrimenti sarebbe stata persa. Nella dichiarazione finale, è stato dichiarato, in maniera chiara come mai prima d’ora, che è necessario agire ora, se vogliamo fermare il riscaldamento globale, anche se mancano misure vincolanti. Azione Quaresimale continuerà ad impegnarsi per scongiurare il riscaldamento globale, perché i più poveri sono quelli che, già ora, ne stanno subendo maggiormente le conseguenze.

Un commento di Stefan Salzmann, responsabile politica climatica ed energetica, Azione Quaresimale

Alla conferenza sul clima di Glasgow, il lavoro è continuato soprattutto sulle norme e sui regolamenti che devono chiarire l’attuazione dell’Accordo sul clima di Parigi: è quindi da considerare positivo che la dichiarazione finale di Glasgow sia più chiara che mai nell’affermare l’urgenza di agire. I sussidi per le tecnologie che utilizzano energie fossili devono essere sensibilmente ridotti, dato l’ampio consenso sulla graduale riduzione dell’uso dell’energia del carbone. Sono stati riconosciuti inoltre i divari tra l’obiettivo dell’Accordo di Parigi e gli impegni attuali, compresi quelli relativi ai finanziamenti per il clima e la necessità di raddoppiare il sostegno finanziario per l’adattamento al clima.

Chi inquina deve pagare i danni

All’ordine del giorno figurava anche una questione, proposta dalla società civile insieme ai paesi più poveri, relativa ai danni e alle perdite già avvenuti. Se qualcuno sulla costa perde, per esempio, la sua casa perché il livello del mare si alza, essa è persa per sempre: queste persone danneggiate dipendono da coloro che inquinano, causando il riscaldamento globale, per lo stanziamento di ulteriori risorse finanziarie di riparazione, su cui si dovrà discutere nei prossimi anni, definendone l’importo e il meccanismo di distribuzione. A Glasgow, è stato solo concordato che i danni e le perdite dovrebbero venire riconosciuti e che dovrebbe seguirne un dialogo in merito: quello che può sembrare un piccolo progresso è invece una base su cui costruire nei prossimi anni.

Le energie rinnovabili sostenibili sono un imperativo

Che la deforestazione debba essere fermata a livello globale per limitare il riscaldamento globale è qualcosa che sapevamo anche prima di Glasgow. Che paesi come il Brasile cambiassero rotta perché condividevano questa preoccupazione era da sperare, ma difficilmente ce lo si poteva aspettare: non ci sono state infatti concessioni in questo ambito. In relazione alle energie rinnovabili, il Brasile annuncia nuovi progetti di dighe, che se, all’inizio possono sembrare buoni, purtroppo si rilevano non esserlo: i grandi progetti di dighe sono una minaccia per la sopravvivenza delle comunità indigene locali perché spesso i loro diritti non sono rispettati, la loro terra viene inondata, facendo perdere loro i mezzi di sussistenza. Azione Quaresimale continuerà il suo lavoro a favore dei sistemi di energia rinnovabile che tengano conto degli interessi dei poveri.

Alle parole devono seguire i fatti

Alla conferenza a Glasgow, sono stati fatti degli sforzi nella formulazione di obiettivi ambiziosi per fermare il riscaldamento globale, anche se questi piani sono tutti volontari. Come stabilito dall’Accordo sul clima di Parigi, l’obiettivo è quello di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi: tuttavia, le misure attualmente presentate dai paesi fermerebbero il riscaldamento globale solo a 2,4 gradi. Entro il 2025, tutti i paesi devono però presentare nuovi obiettivi climatici e mostrare come intendono ridurre le loro emissioni di gas serra per raggiungere il limite di 1.5 gradi, con la necessaria riduzione di almeno il 45% delle emissioni. Il mancato raggiungimento di questo obiettivo sarebbe un’inosservanza dell’Accordo e avrebbe conseguenze fatali per i più poveri, che stanno già ora subendo gli effetti del mutamento climatico, con siccità e inondazioni all’ordine del giorno e la relativa perdita dei loro mezzi di sussistenza.

Glasgow non passerà alla storia come la conferenza sul clima che ha promesso grandi passi, ma molti piccoli passi sono stati comunque fatti nella giusta direzione. Ora dobbiamo sfruttare questi passi e muoverci costantemente verso l’obiettivo di 1,5 gradi. Azione Quaresimale continuerà a lavorare per una maggiore giustizia climatica in futuro, affinché tutti abbiano abbastanza da vivere.

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