Conferenza mondiale sul clima COP27

Un passo significativo verso la giustizia climatica – ma le energie fossili rimangono

28.11.2022

Un commento di David Knecht, specialista di giustizia climatica ed energetica di Azione Quaresimale. David Knecht ha seguito la COP27 in Egitto nelle ultime due settimane.

Il mondo si è riunito a Sharm-El-Sheikh, in Egitto. Una scelta incongrua per accogliere una conferenza a cui hanno partecipato oltre 30’000 persone. Con una simile folla, di tanto in tanto si ha la sensazione che la sede della conferenza assomigli a un bazar arabo. Se non fosse che qui si sta negoziando la più urgente delle questioni globali: la limitazione del riscaldamento del pianeta.

Sharm-El-Sheik, emblema del turismo di massa, è conosciuta per le sue splendide barriere coralline, gravemente minacciate dal cambiamento climatico. Gli esperti stimano che fino al 99% delle barriere coralline sarà distrutto se il riscaldamento climatico raggiungerà i due gradi Celsius.[1]

Il riscaldamento globale non rallenta: a soffrirne sono i più poveri


Presidenti e primi ministri di tutte le nazioni hanno affollato il podio. In ogni discorso è stata sottolineata l’urgenza di limitare il riscaldamento globale. Queste parole sono state ascoltate con attenzione da oltre 600 lobbisti venuti a difendere i combustibili fossili. La loro missione: garantire che il testo finale non chieda l’abbandono dei combustibili fossili .[2] A loro avviso, l’attuale crisi energetica globale non consente questa opzione, poiché richiederebbe più tempo e una migliore pianificazione. In breve, i combustibili fossili sono intoccabili. Ma il riscaldamento globale non sta rallentando e non si può fermare. A soffrire di più sono le persone più povere del nostro pianeta, che non dispongono dei mezzi per affrontare gli effetti e adattarsi alle nuove condizioni.

Fondo per la giustizia climatica
Quando l’adattamento non è più possibile perché il riscaldamento globale provoca danni irreparabili, si rendono necessari pagamenti di compensazione e creare un fondo specifico a tale scopo. Le perdite e i danni causati dal cambiamento climatico devono essere risarciti; è un obbligo morale per coloro che sono storicamente responsabili del riscaldamento globale. Molti Paesi del Sud, Stati insulari e migliaia di organizzazioni della società civile di tutto il mondo, tra cui Azione Quaresimale, si sono battuti per la creazione di questo fondo. Negli ultimi anni, questo progetto è stato bloccato dal Nord globale. Dopo una lunga battaglia tuttavia, i Paesi si sono finalmente accordati sulla creazione di questo fondo di compensazione. Un grande successo e un passo significativo verso la giustizia climatica!

Mostrare solidarietà
Ma i risarcimenti sono solo una parte dell’equazione. È fondamentale fermare il riscaldamento globale limitandolo se possibile, a 1,5 gradi Celsius. Per farlo, dobbiamo ridurre drasticamente le nostre emissioni di gas serra a livello globale. In ottobre, le Nazioni Unite hanno riferito che gli attuali piani climatici globali stanno portando a un riscaldamento superiore a 2,4 gradi Celsius.[3] Occorre fare di più e mettere in atto programmi di riduzione delle emissioni rapidi e più ambiziosi. Alla COP27 i Paesi hanno discusso e adottato un programma di lavoro per la riduzione delle emissioni: un altro passo nella giusta direzione. Queste misure devono essere accompagnate da finanziamenti sufficienti affinché anche i Paesi più poveri possano attuare i programmi climatici necessari. La solidarietà e il riconoscimento della responsabilità storica dei Paesi del Nord globale sono essenziali a questo proposito.

La Svizzera deve assumersi la responsabilità
Ma non sempre le promesse vengono mantenute. Nel 2009, i Paesi industrializzati hanno promesso 100 miliardi di dollari l’anno, ma finora ne sono stati mobilitati soltanto 83 [4].  Secondo l’IPCC, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, si tratta di una cifra troppo bassa, perché a loro avviso servono miliardi!  Inoltre la conferenza sul clima non ha fornito risposte soddisfacenti alla mancanza di fondi. Questo è particolarmente frustrante, soprattutto in un anno in cui le compagnie petrolifere ed energetiche BP, ExxonMobil, Chevron, Shell e TotalEnergies hanno realizzato insieme 55 miliardi di dollari di profitti nel solo secondo trimestre. Questo squilibrio deve essere risolto con urgenza. La Svizzera, in quanto fulcro del commercio internazionale di materie prime, ha una responsabilità particolare in questo senso.

Azione Quaresimale s’impegna per la sicurezza alimentare

Se la comunità internazionale non raccoglie i fondi promessi, gli obiettivi climatici di Parigi non potranno essere raggiunti, con conseguenze catastrofiche, soprattutto per le popolazioni più povere. La crescente intensità e frequenza di siccità e inondazioni ha un impatto diretto sulla sicurezza alimentare di milioni di persone. Per questo motivo Azione Quaresimale, assieme alla CIDSE, si è quindi battuta in sede di COP affinché l’agroecologia sia riconosciuta come valida risposta ai problemi dell’agricoltura.  Questa richiesta non è però stata accolta dalla COP27 e la sua menzione è stata eliminata in seguito alle pressioni del settore dell’agroindustria.

In sintesi, si può affermare che alla COP27 sono stati compiuti passi importanti nella giusta direzione, in particolare con il fondo di compensazione e il programma di mitigazione delle crisi climatiche. Tuttavia, il fatto che gli Stati non siano riusciti a trovare un accordo sull’uscita dai combustibili fossili dimostra la forte influenza di questa lobby. Il fatto che non sia stato adottato alcun piano concreto per colmare il deficit di finanziamento conferma anche che il necessario cambiamento di mentalità non è ancora avvenuto. Di conseguenza, l’obiettivo globale di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius non sarà raggiunto e la finestra di opportunità per raggiungerlo si sta riducendo a un ritmo allarmante.

Le organizzazioni partner di Azione Quaresimale presentano le loro soluzioni
A Sharm-El-Sheikh Azione Quaresimale, insieme a organizzazioni partner della Colombia e del Brasile, si è impegnata attivamente per un’attuazione rapida e socialmente giusta degli obiettivi climatici di Parigi. Inoltre, i diritti umani e i diritti dei popoli indigeni sono stati introdotti nei negoziati, così come il principio di trasparenza. In occasione di un evento ufficiale della COP27, insieme ai nostri partner abbiamo dimostrato che in molti Paesi la trasparenza non è sempre così. Per quanto riguarda l’energia, le soluzioni decentrate e basate sulla comunità danno un contributo importante alla lotta contro il cambiamento climatico. Allo stesso tempo, rafforzano la sicurezza alimentare della popolazione. Insieme ai nostri partner, Azione Quaresimale si impegnerà anche il prossimo anno per un’attuazione rapida e socialmente equa degli Accordi di Parigi, al fine di combattere la fame nel mondo.

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